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Divieto d'uso dei social network e messaggistica in ambito scolastico

Ai Docenti Alle Famiglie Agli Alunni Al Personale ATA

Contenuto circolare

Oggetto: Divieto dell'uso di social network e messaggistica in ambito scolastico.
Si ricorda al personale ed alle Famiglie che l'uso dei social e dei canali di messaggistica in ambito scolastico è stato normato dal nuovo contratto collettivo nazionale 2016/18 relativo al comparto scuola, visto l'abuso dello stesso in ambito scolastico.
Si fa presente che, con il rinnovo del contratto, sono state introdotte anche delle sanzioni per chi utilizza i social network e tutti i mezzi di comunicazione informatici per motivi che non rientrano nella sfera dell'istruzione, della formazione e dell'orientamento. Quindi tutti gli insegnanti che utilizzeranno Facebook o WhatsApp per interagire con studenti - per motivi che non riguardano la scuola - saranno sanzionati. (art. 29 c. 2 a art.100 c.1 g del CCNL 16.18)
Si ricorda anche alle Famiglie che i contatti tra scuola e Famiglia dovranno aver luogo in modalità istituzionale: colloqui antimeridiani e pomeridiani già formalizzati, GLH, Consigli di Classe, quando prevedono l'intervento della componente genitori, sito internet della scuola e posta elettronica dell'Istituto. Si ricorda anche che i docenti usufruiranno del diritto alla disconnessione come previsto dall'art. 22 del nuovo CCNL 16.18 quindi si pregano le Famiglie di attenersi ai canali di contatto sopra citati. Si ricorda ancora che, nel caso insorgano delle problematiche, i genitori saranno convocati dai docenti.
Si pregano i genitori di supervisionare anche la modalità di utilizzo di questi strumenti da parte degli alunni: comportamenti scorretti relativamente all'uso dei social e della messaggeria vengono messi in atto soprattutto al di fuori della scuola, ma non si escludono occasioni favorevoli anche all' interno dell'Istituto stesso, nonostante il Regolamento scolastico in vigore preveda il divieto dell'uso a scuola di qualsiasi tipo di dispositivo informatico personale e sanzioni per i trasgressori.
Il nostro Istituto continuerà a proporre iniziative educative ed informative in materia, estendendole anche ai genitori; ritiene tuttavia che si debbano mettere in atto anche misure preventive di controllo, di autocontrollo e responsabilizzazione da parte dei genitori .
Pochi lo sanno, ma molti nostri alunni usano WhatsApp illegittimamente. E' importante infatti allinearsi alle prescrizioni del nuovo GDPR, il regolamento generale per la protezione dei dati personali degli utenti, che indica chiaramente che Whats App "non è pensato per minori di 16 anni. Se hai meno di 16 anni non hai il permesso di utilizzare il servizio Whats App». Lo stesso dicasi di Facebook e di altri Social network .

Gli effetti devastanti di un cattivo uso dei Social sono quotidianamente oggetto delle notizie di cronaca: insulti, video e le foto imbarazzanti o lesive della dignità personale che, moltiplicati all'interno dei gruppi, provocano danni di cui gli autori troppo spesso non si rendono conto ma che danno luogo a responsabilità civili e penali .
La comunità educante non può accettare a cuor leggero un accesso senza controllo ad Internet per i contenuti a cui i nostri allievi sono esposti (violenza, pornografia, video macabri ecc) in un delicato momento di sviluppo psicologico ed affettivo in cui essi si trovano.
Quindi chiedo a tutti i genitori, oltre alla vigilanza attenta affinchè gli allievi non portino a scuola il cellulare o il tablet, di stabilire regole con i propri figli per disciplinare le attività in rete controllando regolarmente i loro dispositivi. E se cancellare WhatsApp o Facebook dal telefonino potrà sembrare eccessivo, esorto i genitori degli alunni minorenni almeno a cancellare l'iscrizione ai gruppi. Questo non impedirà ai figli di comunicare con gli altri (resta sempre il telefono o il messaggio) e li proteggerà da situazioni spiacevoli.
Ai docenti chiedo di riflettere attentamente sull'opportunità di accettare l'amicizia su Facebook dai propri alunni (minorenni) o di condividere chat e servizi di messaggistica con gli stessi, sia per le implicazioni di carattere giuridico che, soprattutto, pedagogico.
Infine voglio dedicare una riflessione sulle chat di classe tra genitori e docenti che non dovrebbero esistere assolutamente. L'abitudine di richiedere in chat i compiti andrebbe evitata, sia perché è possibile consultare le lezioni sul registro on line, sia perché produce una deresponsabilizzazione degli alunni, che devono imparare a farsi carico dei propri doveri scolastici, primo tra tutti l'ascoltare l'insegnante e segnare sul diario i compiti assegnati.
E' inoltre importante ricordare che in nessun modo la chat può sostituire una comunicazione ufficiale che verrà sempre resa tramite i canali istituzionali.

Ricordo ancora, per completezza, quanto suggerito nelle Linee guida dei sindacati confederati in relazione alle comunicazioni dell'Istituto con i propri docenti:
Art. 30 Linee Guida Sindacati confederati relative al CCNL 2016/18
1. Qualunque comunicazione, avviso, circolare o altro, eventualmente inviata al personale tramite l'utilizzo di altri canali (ad esempio facebook, whatsapp, sms o altri social network) non regolamentata dal presente contratto non ha alcun valore prescrittivo per il personale.
Il Dirigente Scolastico
Daniela Crestini

Pubblicato: 21.11.2024 - Revisione: 21.11.2024